LE NOSTRE CONFERENZE CULTURALI

Il tema della conferenza culturale di mercoledì 18 gennaio 2023 sarà “Genio e follia nella pittura: Caravaggio e la sua epoca”. Per questo abbiamo pensato di anticipare un po di informazioni su questo pittore al quale Vittorio Sgarbi ha dedicato molte opere divulgative e che, nell’introduzione del suo libro “Il punto di vista del cavallo: Caravaggio” (2014, Bompiani editore) definisce grande “Perché si stenta a credere che le sue idee siano state concepite quattro secoli fa. Tutto, nei suoi dipinti, dalla luce al taglio della composizione, fa pensare a un’arte che riconosciamo, a un calco di sensibilità ed esperienze che non sono quelle del Seicento ma quelle di ogni secolo in cui sia stato presente e centrale l’uomo; la si può chiamare pittura della realtà, e a questo deve la sua incessante attualità”.

Biografia: Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO è nato il 29 settembre 1571 a Milano da Fermo Merisi e Lucia Aratori. A causa di una peste che imperversa nella città lombarda nel 1577, l’artista e la sua famiglia si trasferiscono nel paese di Caravaggio dove il piccolo Michelangelo trascorre la sua infanzia. Il padre e lo zio però si ammalano e muoiono poco dopo e a tredici anni, Michelangelo viene mandato dalla madre presso la bottega di Simone Peterzano, pittore manierista e allievo di Tiziano Vecellio. Nello studio di Peterzano resta circa quattro anni: qui ha l’occasione di apprendere gli insegnamenti dei pittori lombardi e veneti. Nel 1592, poco dopo la morte della madre, l’artista decide di trasferirsi. Secondo Giovan Pietro Bellori, storico dell’arte, il suo trasferimento è dovuto ad un’accusa di omicidio alla quale vuole sottrarsi. Sempre secondo quanto riportato da Bellori, Caravaggio si dirige prima a Venezia, dove apprende le influenze stilistiche di Giorgione e Tiziano e successivamente a Roma.

Nell’ambiente romano conosce il pittore siciliano Lorenzo Carli che lo assume presso la sua bottega in via della Scrofa e, concluso il sodalizio con Carli, frequenta per alcuni mesi la bottega di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino. Dopo essere stato dimesso dall’Ospedale della Consolazione per una malattia, Caravaggio conosce nel 1597 il cardinale Francesco Maria del Monte che diventa per alcuni anni suo mecenate. Durante questi anni la sua fama a Roma cresce e la sua pittura inizia a farsi conoscere dalla nobiltà romana, creando scompiglio per le sue radicali innovazioni, ma ottenendo anche notevole successo. Nel 1599 gli vengono commissionati tre dipinti riguardanti episodi della vita di San Matteo da collocare nella Cappella Contarelli della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.

A causa del suo carattere irascibile viene denunciato più volte per risse e violenza, e incarcerato diverse volte tra il 1600 e il 1606. Nel 1606, nel corso di una di queste risse, Caravaggio uccide un suo rivale, Ranuccio Tommasini da Terni, durante una partita di pallacorda, ma il movente riguarda probabilmente questioni economiche. Caravaggio viene condannato alla decapitazione (tema molto ricorrente nelle sue future opere in cui si autoritrae come il decapitato) e, dopo la condanna, fugge verso Napoli dove resta per circa un anno. In questo periodo realizza opere quali Flagellazione di Cristo (1607), Salomè con la testa del Battista (1607), Davide con la testa di Golia (1607), Crocifissione di sant’Andrea (1607) e Madonna del Rosario (circa 1605).

Nel 1607 si trasferisce a Malta sperando di diventare un cavaliere per ottenere l’immunità dalla condanna di decapitazione. Qui l’artista dipinge la Decollazione di san Giovanni Battista (1608) e San Girolamo scrivente (1607-1608). Alla fine il 14 luglio 1608 ottiene la carica di Cavaliere ma, poco dopo la nomina, a causa dell’ennesima lite, viene subito incarcerato nella prigione di Sant’Angelo a La Valletta dalla quale però riesce a scappare arrivando a Siracusa dove viene aiutato dall’amico Mario Minniti, pittore siciliano conosciuto durante il soggiorno romano. In Sicilia continua la sua produzione artistica con la creazione di opere come il Seppellimento di Santa Lucia (1608), la Resurrezione di Lazzaro (1609) e l’Adorazione dei pastori(1609).

Nel 1609 l’artista torna a Napoli e dipinge alcuni capolavori come San Giovanni Battista disteso (1610), la Negazione di san Pietro (1610), il San Giovanni Battista (1610) e il Davide con la testa di Golia (1610) in cui si ritrae al posto di Golia. Tra le ultime opere troviamo le tre tele per la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi di Napoli perdute nel 1805. L’ultimo dipinto di Caravaggio sembra essere il Martirio di sant’Orsola (1610). Muore a soli trentotto anni a Porto d’Ercole a seguito di una malattia, il 18 luglio del 1610.

Dove si possono vedere le opere di Caravaggio: Le sue opere più importanti sono esposte all’interno delle più antiche chiese di Roma come quella di Sant’Agostino che ospita la Madonna dei Pellegrini (1604) o come la chiesa di San Luigi dei Francesi che custodisce il trittico delle storie di San Matteo (1600). La chiesa di Santa Maria del Popolo invece ospita la Crocefissione di San Pietro (1600). Sempre a Roma è possibile visitare presso la Galleria Borghese le seguenti opere: il Giovane con cesto di frutta (1593), Bacchino Malato (1593), Madonna dei Palafrenieri (1605-1606), San Girolamo (1605-1606), San Giovanni Battista (1610) e Davide con la testa di Golia (1610). Giuditta e Oloferne (1957) si trova invece a Palazzo Barberini all’interno delle Gallerie nazionali d’arte antica. Nei Musei Capitolini invece è possibile vedere Ragazzo morso da un ramarro (1596-1597).

Del suo periodo napoletano, solo due opere sono ancora visibili in città e sono: Sette opere di Misericordia (1606-1607) conservato al Pio Monte della Misericordia in piazza Riaio Sforza e la seconda versione della Flagellazione di Cristo (1607-1608) dipinta per la chiesa di San Domenico Maggiore e oggi conservata presso il museo di Capodimonte.

In Sicilia invece le sue opere si trovano presso il Museo Regionale di Messina che ospita la Resurrezione di Lazzaro (1609) e l’Adorazione dei pastori (1609); e presso Palazzo Bellomo di Siracusa che conserva il Seppellimento di Santa Lucia (1608).

In Italia sue opere si trovano anche alle Gallerie degli Uffizi dove invece è possibile ammirare Medusa (1595-1598), Il Sacrificio di Isacco (1598) e il Bacco (1595). A Cremona, il Museo Civico “Ala Ponzone” conserva il San Francesco. L’unica opera di Caravaggio presente a Milano, sua città natale, è la Canestra di frutta, conservata alla Pinacoteca Ambrosiana. A Genova, presso il Museo di Palazzo Bianco, è conservato un Ecce Homo molto dibattuto e da diversi studiosi non riconosciuto come dipinto di Caravaggio.

Le opere di Caravaggio sono esposte anche in alcuni dei principali musei internazionali tra cui il Museo del Louvre a Parigi dove è possibile trovare l’opera Buona Ventura del 1596-1597,  e il Museo del Prado di Madrid che ospita il dipinto Davide e Golia (1597-1598). Infine alla Valletta è possibile ammirare i due capolavori maltesi: il San Girolamo scrivente e la Decollazione del Battista.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *